mercoledì 22 maggio 2013

Il nome

Il nostro nome è davvero importante. Ci descrive, ci presenta, ci rappresenta. Possiamo amarlo, odiarlo, cambiarlo. Ma è comunque una relazione con noi stessi che portiamo avanti fin dalla nostra nascita.

Non ci avevo riflettuto mai, finché non sono andata a vivere in Germania.
Lì per tutti ero CIULIA, e solo a ricordarlo rabbrividisco. Purtroppo non ho trovato altra soluzione se non soffrire in silenzio e, da sbronza, spiegare a tutti i tedescofoni presenti sulla mia strada che il suono corretto era dʒ, non tʃ.

Da quel momento sto molto attenta ai nomi delle persone. Diciamo pure che non riuscire a pronunciare il nome di qualcuno che incontro è per me motivo di sofferenza. Immaginatevi il panico da primo giorno di lezione ogni volta che inizio un corso di italiano per stranieri (migranti, universitari, whatever).

Nomi europei/americani (nord-sud-centro)/parte dell'Africa: ce la faccio (sono abbastanza poliglotta), confesso di avere problemi con i nomi francesi, mi sento cretina quando li pronuncio, non so perché!
Nomi pakistani: alcuni difficilotti, il problema più grande è capire qual è il nome e quale il cognome, una volta superato questo scoglio, tutto il resto è fattibile. I pakistani più giramondo sono inclini all'abbreviare il nome, esempio Zulqarmin è Zuq.
Nomi indiani: si sale di livello, alcuni sono lunghissimi, tipo Charanjitsingh Charan e suonano in un modo completamente diverso da come lo diremmo noi.

Ma il primato spetta ai...................

Nomi cinesi: CHE DELIRIO! Considerando che costituiscono la maggioranza dei miei studenti, posso vantare un buon campione. Il problema principale è che quando arrivano al corso sono assolutamente muti, così passo le prime tre lezioni a chiamarli con i vari nomi monosillabici cercando di capire quale sia il nome di battesimo, per poi vederli regolarmente arrivare verso la 3/4 lezione e dirmi "Ciao, ma io sono MONICA!". MA COME? Ora che stavo per imparare il tuo nome sei diventata Monica?

Lo so, lo so miei cari e mie care che pensate 'Basterebbe guardare le loro iscrizioni' o 'Nel registro prima va il nome e poi il cognome' ma nel mio Grullaio, ops, scuola non è così logico. E così Lei Lei Chen diventa Rebecca e Zhong Khai Hong è Giulia. Tutto questo scaturisce ancora più frustrazione nei confronti di quelli con i nomi difficilissimi che non hanno intenzione di trovarne uno italiano, perché?? Perché quello con il nome facile lo cambia e te no? :)

Li adoro, davvero.

Oggi però una mia studentessa ivoriana mi ha raccontato che suo figlio, in 3 media, ha un problema con un'insegnante. Lei ha deciso che il suo nome è Alessandro, anche se in realtà si chiama Alassane. Questo ragazzo (un grande!!) ha deciso di non rispondere se lo chiama Alessandro. Beh l'insegnante ha avuto il coraggio di dire a sua madre che il figlio si chiama Alassane solo dentro casa...

Ho consigliato alla mia studentessa di andare dalla professoressa e di dirle: -Ok per me da oggi ti chiami "Supercazzola".

E poi ho pensato al mio amico turco, MERT. Vi immaginate poveraccio se vivesse in Italia e incontrasse questa prof come si chiamerebbe?

9 commenti:

  1. io in Germania sono "Irena" per tutti e quella A finale non riesco proprio a toglierla a nessuno

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  2. Io in Spagna per il mio ex suocero e vari maschietti che chissà a che pensavano ero Cicciolina ... Cecilia in italiano non lo dicono, allora o mi chiamano CHE, come el Che Guevara e Ceci (ma con la loro C) e quando lo fanno persone a cui non ho dato il permesso mi fa venire i brividi!

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  3. Infatti tutto sta nell'autodeterminarsi... se il figlio della mia studentessa vuole chiamarsi Alessandro (come fanno le 'mie' cinesi) va bene, ma chi siamo noi per decidere come si chiama?! Già sentir storpiare il nostro nome ci dà fastidio, immaginiamoci doverlo cambiare come vuole qualcuno che vedo per la prima volta e che è in una relazione 'di potere' per cui non posso praticamente nemmeno ribellarmi! Che insensibilità!

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  4. Hahahaha assolutamente sì! Ma come si permette a cambiare il nome ad un bambino? Ma guarda te...

    Son contento che ultimamente la frequenza di aggiornamento di questo bel blog sia aumentata :-)

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  5. Ahah, mi hai rallegrato la giornata con questo post! ;)
    L'avevo perso causa problemi di connessione.

    Io, in Irlanda, in classe, ero Maria.
    E mica lo capivo che ero io!
    Maledetti nomi doppi, ma ancora più maledetti quelli che non capiscono che sono doppi, perciò o mi chiami con tutto il nome o solo con il pezzo che ti dico io, che altrimenti non mi riconosco.

    Alassane è un grande.
    La prof è solo una grande cretina. Doppiamente cretina.
    Uno, perché il nome non è difficile. Due, perché se il bambino non vuole, a che pro ostinarsi?

    Complimenti a Monica!
    Mi ha fatto ridere troppo! Ahaha! ;)

    Buona giornata! ^_^

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