giovedì 27 giugno 2013

I tuoi occhi

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che tu venga all’ospedale o in prigione
nei tuoi occhi porti sempre il sole.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
questa fine di maggio, dalle parti d’Antalya,
sono cosi, le spighe, di primo mattino;

i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
quante volte hanno pianto davanti a me
son rimasti tutti nudi, i tuoi occhi,
nudi e immensi come gli occhi di un bimbo
ma non un giorno han perso il loro sole;

i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che s’illanguidiscano un poco, i tuoi occhi
gioiosi, immensamente intelligenti, perfetti:
allora saprò far echeggiare il mondo
del mio amore.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
Così sono d’autunno i castagneti di Bursa
le foglie dopo la pioggia
e in ogni stagione e ad ogni ora, Istanbul.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
verrà giorno, mia rosa, verrà giorno
che gli uomini si guarderanno l’un l’altro
fraternamente
con i tuoi occhi, amor mio,
si guarderanno con i tuoi occhi.

Nazim Hikmet

Ogni volta che ho letto questa poesia, ho visto gli occhi del mio nonno T, che oggi di molti anni fa volava via, non prima di aver barato un'ultima volta sulla sua vera età. Vorrei averlo ancora qui per parlarci ora, da adulta. Proprio ieri a lavoro ho conosciuto un signore messicano in vacanza in Italia di poco più giovane del nonno T. Mi ha raccontato di avere 21 nipoti e 2 bisnipoti e non riuscivo a trattenere le lacrime pensando alla fortuna della sua famiglia.

venerdì 21 giugno 2013

Gli orrori di Facebook (parte 2)

Se anche voi abitate nel Centro Italia, o se avete molti amici che stanno qui in zona, non perdetevi questo momento su Facebook.

Apro la mia pagina e leggo:

EARTHQUAKE (Il poliglotta)

Scossa ..sentire la sedia sotto di me che oscillava e vedere il lampadario che dondolava..la prima volta che la sento a casa mia..cemento armato non reggi piu? .. (Il genio)

terremoto ..l'ho sentito parecchio! il divano oscillava come un'altalena! (Ommammasaura!)

Riborda... Tutti fuori !!!!! (Il tamarro)

terremotooooo!!!

Macchessematto!!!!!!! (Il tamarro2)

La terra trema. (Il giornalista)

azzo che botta..e che è  (Qualche genio ha perfino risposto: "Forse era un terremoto, cosa hai sentito?!)

...terremoto?!?

Insomma, è davvero ridicolo.
E no, io naturalmente non l'ho sentito. Ero troppo impegnata a cuocermi la frittatina con gli asparagi.

giovedì 20 giugno 2013

Das Wort des Tages / La parola del giorno

La parola del giorno (Il nuovo dizionario di Tedesco a cura di Luisa Giacoma e Susanne Kolb, Seconda edizione, Zanichelli editore) è

Schreibfaulheit 

No, non è un'offesa, ma una magica parola che significa pigrezza nello scrivere.

E considerando la quantità di traduzioni e i pochissimi progressi direi che non c'era parola più adatta oggi!


lunedì 17 giugno 2013

Ci vorrebbe un'amica. O una psicologa?

Permettetemi di essere una blogger teenager per una sera!

Quando una giornata è proprio no, il compagno/convivente/coinquilino è un ingegnere che vorrei decapitare, nonostante io sostenga la pace e la non violenza e le amiche dell'anima sono disperse per il mondo, è piuttosto automatico per MaryPoppins finire da Zara e spendere 129 euro in:

a) pantaloni neri che mi fanno proprio un culo carino -> comprati pensando che piaceranno a mia mamma/nonna/zia eccetera,
b) pantaloni marroni larghi, freschi, comodi, stupendi -> comprati pensando che faranno schifo a mia mamma/nonna/zia eccetera e che quindi saranno liete di avere qualcosa di nuovo con cui stressarmi,
c) minigonna bellissima che non metterò MAI -> ho messo minigonne solo per un anno in tutta la mia vita, quando ero al massimo della mia autostima. Sono passati 9 anni. Ehm. 

Ebbene, cyberamiche e cyberamici, è ufficiale: ho un serio problema con lo shopping terapeutico.

Sì, perché non contenta sono finita anche in profumeria dove ho preso:

a) uno smalto rosso con i brillantini -> ogni volta che ho provato da sola a mettere lo smalto è finita che me lo sono tolto ancor prima di uscire di casa,
b) 2 matite per gli occhi doppie -> mi trucco in media 3 volte al mese.

Il tutto facendomi violenza ed entrando nell'orribile centro commerciale quasi in orario di chiusura, cosa che rifiuto di fare categoricamente in condizioni di stabilità psichica.

E meno male che non ero in centro, sennò sarei entrata in libreria uscendo con 10 libri. Che la libreria per me è anche peggio, perché "in cultura i soldi sono sempre spesi bene" e così giù libri su libri senza nemmeno sentirmi in colpa per aver speso i soldi che dovrebbero servirmi per comprare i lampadari o chissà cosa.

Voi cosa fate quando un giorno è stato proprio no e non c'è alcun rimedio low cost che possa aiutare?

Dai, andrò a letto pensando ai pantaloni marroni. Quelli so che li metterò.

martedì 11 giugno 2013

Gli orrori di Facebook

- Ciao a tutti, volevo chiedere se sapete come e dove rivolgersi per insegnare italiano, inglese e/o francese in Paesi come l'Austria e la Svizzera senza conoscere però il tedesco e senza che sia richiesta l'esperienza lavorativa,Grazie!
(un genio)

- Buongiorno a tutti. Sono *****, laureata in ***** . Anch'io attualmente sto seguendo i corsi del tfa di tedesco ma ho intenzione di sosenere quanto prima il ditals o il dilit (a proposito, quale dei due mi consigliereste?). Da un paio di anni lezioni private di italiano a una coppia di tedeschi che vive dalle mie parti. Il campo dell'insegamento dell'italiano come L2 mi ha da sempre affascinato. Buona giornata a tutti!!!
(lasciamo passare l'insegamento ma il dò anche nò!)

- consigli per insegnare italiano in brasile?
(come sopra ce ne sono a migliaia, cambia il paese)

- Ciao a tutti! sono laureata in lingue straniere, al momento sto facendo il tfa per prendere l'abilitazione per insegnare a scuola ma appena riesco vorrei prendere il ditals perchè quello dell'italiano L2 è un campo che mi interessa molto.
(allora fai tutto te dai! magari fa anche la traduttrice ne tempo libero!)

- Cercasi Docente Madrelingua Italiana che mi possa sostituire per sei mesi nella scuola di lingua presso cui lavoro. La persona deve essere con esperienza, motivata, responsabile ed affidabile. L’impiego è a partire dal mese di Settembre, il salario buono. Coloro che intendessero candidarsi sono pregati di partecipare alla “Settimana Italiana”(corso di lingua che si terrá In Lettonia a Kuldiga dal 12 al 21 luglio) in modo da conoscere gli studenti e la struttura. Saranno gli studenti stessi a valutare l’eventuare “vincitore”. Quindi ci sará un po’ di competizione, ma allo stesso tempo una bella esperienza per tutti.I docenti interessati potranno accedere al corso pagandone la metá cioè 230 euro (dove è incluso - l'albergo, tutti i pasti, le escursioni - così vedrete la Lettonia, le serate insieme agli studenti, le lezioni di ballo ecc.) e far vedere le loro tecniche d’insegnamento per non piú di 2-3 lezioni.
(PAGARE per essere VOTATI dagli studenti?!?)

...

lunedì 10 giugno 2013

Sorrisi strappati

Esorcizziamo questi giorni di tristezza con le avventure di MaryPoppins alla scuola dell'infanzia.

Oggi ne ho collezionate diverse in sole due ore di lezione.

Prima ora, classe di bambini superscalmanati con maestra fuggitiva che appena entro scappa (nonostante debba restare con me per ovvi motivi). Mi ritrovo, come al solito, sola con le belve (ma li adoro, lo confesso) e Peter Pan (bambino autistico bellissimo di cui sono innamorata!) che finalmente ha imparato a dire "Mi scappa la pipì" e altre frasi e che quindi vuole, giustamente, attenzione (anche perché FA INGLESE... non potete capire la gioia e la soddisfazione!).

La lezione parte con il nostro cerchio e la canzone iniziale, poi parliamo di animali e colori e poi ci spostiamo ai banchi dove guardiamo qualche video. Quindi oltre alle belve da domare c'è da controllare che nessuno si avvicini troppo al mio computer. Finalmente si siedono, cominciamo con il primo video. Si alza Peter Pan urlando: SCAPPA PIPì!!! E via, fuori dalla stanza.

Dubbio amletico: inseguire Peter Pan e controllare che sia effettivamente andato in bagno e abbandonare le belve indomite o lasciare che qualcuno raccatti Peter Pan per non smettere di sorvegliare i 15 rimasti in classe?

Opto per una rapidissima corsa (complice il potere imbambolatore dei video) per recuperare Peter Pan. Missione compiuta, torno in classe, continuiamo a cantare. Si rialza Peter Pan che ha imparato i contrari. E così apre e chiude la porta urlando "Maestraaaaa aperto! Maestraaaaa chiuso!". Una conquista così grande deve essere lodata per forza. Ma quando sento il: "Maestraaaaa, USCITO???" scatta l'allarme di MaryPoppins: "No, Peter Pan, ENTRATO!! Come in!".

Recuperato il nanetto per la seconda volta, decido di farlo prigioniero usando il mio charme e così lo bracco sulla sedia con me. Tempo un secondo, qualcuno mi tira la maglia:
- Maestra! (sniff, sniff) Io ho un pallino qui nella gola ma io non l'ho mangiato il bottone maestraaaa!
Panico. 
Inspira-espira-inspira-espira-mivedosullacronacanazionale-bambinasisstrozzanell'oradiinglese no!MaryPnonèpossibilecalmati-inspira-espira-...OK!! 

Contiamo i bottoni del grembiule. Uno, due, tre e.... ORRORE!
Manca effettivamente un bottone.

Prendo con dolcezza la belva in questione e le dico:
- Giada, NON hai mangiato il bottone vero?
- Nooooo maestraaaaa te lo giuro! Sniff, sniff, sniff!
- Allora dov'è il bottone?
- Nella mia tasca maestra guardaaaaa! 
(Sospiro di sollievo, le faccio svuotare le tasche per sicurezza)
- Allora vieni, beviamo un po' di acqua.
- Ok... - mi abbraccia tutta intimorita e beve - Ma maestra, io ce l'ho ancora il pallino qui.
- Ma ti fa male la gola?
- No maestra...
Decido che non sta per succedere niente di terribile davanti a me, e così le dico:
- Senti Giada, toccami, anche la maestra ha due pallini qui nella gola.
Le faccio toccare le ghiandole o cosa sono.
- Davvero maestra!
- Secondo me anche il tuo pallino non è niente, però quando viene a prenderti la mamma diglielo, ok?
- Ma però non viene la mamma viene la ziaaaaa! - (Disperazione, supersniff)
- E tu dillo alla zia, ok?
- Ok. Ma il pallino ce l'ho ancora.

Giada, che due giorni fa ha sniffato un bottone senza che nessuno se ne accorgesse. Sì, avete capito bene, si è messa un bottone nel naso. 

La prima ora finisce, e vado nell'altra classe dove i bambini sono decisamente più domati. Insomma, quasi il paradiso. Entro, coccole, baci, ai lav iù mestringlese, ho visto la tua macchina giù maestringlese, manestra lui è mio cugino e maestra, io pakistano! Insomma, dolcezza al massimo.

Beviamo l'acqua, thank you eccetera, anche qui canzoni, video e poi entra la bidella (so che c'è una parola migliore però non mi viene in mente, la sapete?)... 

FORZAAAAA TUTTI IN GIARDINOOOO c'è l'evacuazione!!!

Eddai un'altra volta il panico. 
TUTTI IN FILAAA! I bambini urlano, la maestra urla, la bidella urla, io vorrei scappare. Devo prendere in mano la situazione perché la povera maestra è supplente, ovvero per i bambini non vale una cippa ("Lei non è la nostra maestra!"). Riusciamo a scendere in giardino (per ultimi e con la bidella che ci ordina di segnalare che non abbiamo sentito la campanella, insomma i più loser di tutti!). Ci sediamo per terra e partono i pianti.

- Maestraaaaaaaaaaa ma io quando scendevo le scale sentivo tremare!
- Ma no, non è successo nulla oggi, era solo una PROVA. Chi lo sa cosa abbiamo fatto oggi?
- IO IO! PROVA DI EVACUAZIONE!
- E allora che abbiamo fatto?
- Siamo scappati dalla classe! 
- Per davvero o per finta? (MaryPoppins e le domande geniali)
- Peddavvero!!
- Sì, ma era per finta! :) (poveri bambini, che maestra rincoglionita, penso)
- Ma tremava! Le scale maestra tremava tutto!
- Tremava perché eravamo in tanti sulle scale...
- Maestraaaaa...
- Dimmi
- Uééééééé
- Giocate a palle, go, go!

Conclusione. Sorridere era l'ultima cosa che avrei voluto fare, ma i miei piccoli nanetti oggi mi hanno fatto bene, tanto bene, come sempre d'altronde.


venerdì 7 giugno 2013

La vita, che a volte se ne va

Ciao bellissima e dolcissima creatura.

Una chiamata, e ho saputo che non ci sei più. Non c'è più quel sorriso meraviglioso, né quella tua aria da bambina. Te ne andavi e io nemmeno lo immaginavo.
Il mio pensiero va a te, a tutto quello che hai vissuto a soli 29 anni. Al dolore, alla paura, alla speranza, alle emozioni di questi mesi. A tutto quello che hai fatto in questi anni, ai sacrifici, alle difficoltà, alle scelte. Per poi andartene così. Il mio pensiero va a chi rimane. All'uomo che hai amato tanto e che tanto ti ha amata. Penso al vuoto che gli hai lasciato, lui che ti ha aspettato per anni, in silenzio, perché tu potessi arrivare da lui al momento giusto. Penso a come eravate felici ogni volta che vi vedevo. 
Penso all'ultimo giorno insieme, l'estate scorsa. A tutte le foto che ci siamo fatte, come eravamo felici con i nostri amici.

Oggi è un giorno davvero duro. Vivere lontano dalle persone che ami è orribile, perché poi arrivano queste chiamate e tutto ti crolla addosso. Se è vero che il bene e l'amore non si cancellano con i chilometri, è altrettanto vero che per forza di cose rallenta i rapporti. Soprattutto a questa età, quando pensi di avere tutta la vita davanti per fare qualunque cosa finché una telefonata ti ricorda che non è così.

Perciò ora scriverò a tutte le amici e gli amici lontani e dirò loro che mi mancano e che li amo.
E cercherò un volo per andare a salutare la mia dolce amica.

Che poi nei tuoi occhi un po' si vedeva che non era qui che appartenevi.
Buon viaggio, sognatrice.


giovedì 6 giugno 2013

Buon compleanno, Nonno T.

Oggi sarebbe stato il tuo compleanno. Probabilmente avresti dichiarato ancora 70 anni, te che ti sei tolto due anni perfino sul lettino prima dell'intervento da cui non saresti più uscito in vita.

Caro Nonno T., sono passati tanti anni eppure sei sempre con noi.
Vorrei che tu mi guardassi ancora come facevi qui.


Buon compleanno, dovunque tu sia.


domenica 2 giugno 2013

La domenica

A MaryPoppins proprio non piace la domenica.

Non so il perché. Porto con me questa antipatia fin da quando ero bambina.
Probabilmente perché sono figlia di due pigrissimi genitori che la domenica non facevano nulla se non obbligarmi, ogni tanto, a passare un intero pomeriggio ai mercatini dell'antiquariato di varie città toscane o, ancora peggio, a fare window-shopping a Firenze.
In quei rari casi maledivo l'improvvisa vitalità (soprattutto di mio padre) e avrei preferito la solita domenica in casa a giocare a bambole, mentre mia madre (in versione isterica) urlava contro tutti perché doveva stirare e mio padre (intimorito dall'umore materno) cercava rifugio tra le sue radio o si amalgamava al divano.

Poi sono cresciuta, sono andata via da casa dei miei. Studiare a 8 ore da loro faceva sì che la domenica fosse una giornata da trascorrere in treno o la giornata delle visite familiari o, meglio ancora, la giornata del riposo tra amiche/amici. Pranzetti, coccole, giretti, tè e mare! Quanto mareeeee. Ah, che bello il mio mare triestino!

Poi sono ancora più cresciuta, sono dovuta ritornare in Toscana, mi sono ritrovata a vivere con un ingegnere che è più pigro di mio padre e mia madre messi insieme. Ed è ritornato il malumore da domenica.

Meno male che oggi c'è il sole. Come sempre, da due anni a questa parte, la domenica c'è da lavorare quanto gli altri giorni e, le rare volte in cui scampo il pranzo dagli Pseudosuocerie, c'è tempo solo per un pranzetto rapido con qualche nuovo amico.

E così ho deciso che tra un paio di orette esco e me ne vado al vecchio cinema in centro a vedermi un film.

Da sola.
Ahhhhh che pace!