martedì 23 dicembre 2014

Correzione post precedente

In seguito alle lamentele delle altre mie amiche bloggerS Cecilia, Cris e tutte le altre tengo a sottolineare che per essere considerate tali dovranno...

regalare alla sottoscritta milioni di vestitini? NO!
sfamare la sottoscritta con centinaia di torte vegane? NO!
riaddobbare la sua casetta con tante cose decupaggiose? NEMMENO!

Semplicemente dovranno proprorre il post #sfangarla come goodbye all'anno quasi finito.
Se lo farete sarete mie amiche in eterno! ;-)


MaryPoppins più in botta che mai loves you

lunedì 22 dicembre 2014

Breve riassunto degli ultimi 6 mesi

Pare che siano trascorsi proprio ben 6 mesi dall'ultimo post. Il tempo vola. Anche la mia proverbiale storditaggine non aiuta, dato che ero riuscita a dimenticarmi nome utente e password. Oggi pomeriggio ho finalmente inserito i caratteri giusti e... tadaaaaaaaaan! Rieccomi.
Qualcuno si è chiesto dove fossi finita.
Niente giro del mondo, ahimè. Niente figli, tranquilli tutti. Niente crisi esistenziali (o almeno nessun peggioramento) che mi abbiano spinto a chiudere baracca e burattini. Semplicemente un vortice di lavoro, stress, stanchezza cronica, famiglia, nuove e vecchie amicizie, nuovi e vecchi lavori, nuove avventure. E il perenne senso di perdere tempo se ne dedico un po' a me.
Oggi dovrei tradurre, ho una consegna in ritardo, ma sono stanca e così... farò dei biscotti, ricordandomi -stavolta- di metterci del burro. Vi lascio immaginare come fossero venuti gli ultimi!

Presto aggiornamenti professionali e altro in compagnia delle mie amiche blogger La Formica Scalza e Azzurropillin.

Love!

sabato 14 giugno 2014

La lezione di una quattrenne

Dopo una lunga e calda giornata di lavoro, ecco Mary Poppins che rientra a casa.
Arrivata sotto al portone, trova due vicine, una di circa dodici anni e l'altra di quattro anni, italo-cinese, che inseguono un gatto (il mio ex-gatto, che avevo rubato...). Appena mi vede sorride e dice all'altra:
- Aaaaah! Lei è mio amico!
E corre a salutarmi.
Le sorrido, ci parlo un po' e poi le dico:
- Vai, allora io vado a casa! Ciao piccola!
- Ciao! Ma io mi chiamo Giada!

:-)

mercoledì 4 giugno 2014

Dove sono finita (marypoppinsiane soluzioni al malessere)

Sì beh, l'altro giorno ero passata di qui dicendovi che mi sono un po' persa.

Per fronteggiare questa sensazione piuttosto spiacevole, negli ultimi due giorni ho fatto le seguenti cose (in ordine sparso):

- mi sono pre-iscritta a un master a Bologna
- ho accettato un corso privato di inglese con 5 adolescenti per tutto giugno
- mi sono pentita amaramente di aver accettato il corso con le adolescenti
- ho ricevuto conferma per una settimana di lavoro a un English Summer Camp vicino a Torino
- ho ricevuto il mio orario di settembre (sì SETTEMBRE) scoprendo che ho 4 ORE DI INGLESE al giorno con i drop out
- ho pensato, dopo aver letto l'orario di settembre, di fuggire definitivamente nelle Pampas
- ho ascoltato una conferenza meravigliosa di Claudio Magris e Mario Vargas Llosa in una straordinaria biblioteca delle Oblate di Firenze
- sono inorridita dinanzi alla pessima interprete e ho seriamente pensato di rubarle il microfono e di mettermi al suo posto (ma dedicherò un post a parte per questo evento!)

Che sono un po' iperattiva?

domenica 1 giugno 2014

Dove sono finita

Me lo chiedo anche io! 
Dove sono finita?
Hey, Mary P. ci sei? 

Sono in letargo. Ho sonno. Sono stata contagiata dai nanetti con milioni di bacilli. Ho traduzioni in arretrato nemmeno la Pavese ai tempi di gloria. O forse lei era una di quelle che scrivono a caratteri cubitali "Never miss a deadline"? Beh, sappiate che non lo scriverò mai, non fintanto che farò 15 lavori in 18 posti diversi oltre a tradurre.

Anyway, il sole splende in questa angosciante città toscana. Abbiamo votato e sì, sì, sìììììììììììììììììììììììììììì! (URLA DI GIOIA). Abbiamo mandato a casa il sindaco-imprenditore anticinesi che ha lavorato una vita intera sfruttandoli, ha delocalizzato anche la sua mamma tutto in Cina ed è indagato per bancarotta fraudolenta.

Godo.

Al suo posto -si vocifera- un amichetto del nostrano Renzi. Che dire? Qui la situazione è tragica. Quindi speriamo in un qualsiasi miglioramento.

Mi sento come dopo un lungo mese di sbornie quotidiane. Mi gira la testa. Da settembre non ho fatto che correre, ho lavorato anche il sabato e la domenica. Ora che ho meno lezioni non riesco a fare nemmeno quelle poche. Sono KO. Vi capita mai? Cosa si può fare in questi casi? C'è una soluzione legale? (Evitiamo la cocaina, ecco).

Bene, questo terribile post era solo per dire che 
respiro, dunque vivo
prima o poi avrò delle nuove energie

Per adesso ALOHA.
Ma scrivete voi, che io vi leggo tanto volentieri.
Peace&Love

MaryP.


sabato 3 maggio 2014

Una scena inattesa e raccapricciante + consigli di lettura

Oggi pomeriggio ho discusso con la mia dolce metà. E l'ho lasciato in gelateria.
Per sbollire un po' ho deciso di andare a fare merenda da Fatou, la mia amica senegalese, che mi ha consolato a suon di tè e fagottini di carne macinata superpiccanti. Dopo tante chiacchiere e coccole con il suo primogenito quasi treenne (mio grande amore), sono tornata verso casa.

Dovete sapere che proprio sotto casa mia, oltre alla gelateria più buona della città, c'è anche un negozietto di vestiti a stock che -ovviamente- mi attira terribilmente. Tuttavia -e qui secondo me c'è lo zampino della mia cara blogger Cecilia che lancia le maledizioni contro lo spendere inappropriato- ogni volta che c'entro succedono cose strane per le quali mi rifiuto categoricamente di comprare.

E anche questa sera, mentre stavo per capitolare su una giacca verde militare a 29€, assisto a una scena che mi lascia interdetta. Dietro di me c'è una mamma con una bambina sugli 8 anni. La bambina vuole uscire per raggiungere il suo babbo, che deve essere fuori da qualche parte. La mamma le dice:
- Vai dal babbo allora, su!
La bambina piagnucola:
- Ma mamma, accompagnami te dal babbo...
- No, via, sennò ci metto troppo poi, il babbo è qui fuori, vai da sola!
- Mamma, e se viene lo ZINGARO E MI RAPISCE?

Non ho controllato le mie reazioni e mi sono girata sgranando gli occhi.
La mamma risponde:
- Macché zingaro ... - (sto tirando un sospiro di sollievo ma poi aggiunge guardandomi con aria fiera) - comunque ha funzionato eh?!

Ho riattaccato la giacca e sono scappata.

Mi è tornato in mente questo libro che consiglio a tutti voi di sfogliare, se non vorrete leggerlo.
Si intitola Lessico del razzismo democratico. Le parole che escludono, scritto da Giuseppe Faso ed edito da DeriveApprodi. Qui trovate una buona recensione.

Facciamo attenzione alle parole che usiamo.
Buona serata a voi!
Mary P.

lunedì 31 marzo 2014

Viaggiare, viaggiare, viaggiare sempre!

La settimana scorsa ho fatto una brevissima fuga in Scozia. Ah, che bellezza!
Per quattro giorni ho camminato come una forsennata, mangiato haggis vegetariani, incontrato un vecchio amico dell'Erasmus, scoperto che un altro amico non c'è più. I miei occhi si sono riempiti del grigio di Edinburgh e del giallo dei daffodils, sono entrata in qualche museo, ho bevuto molte birre rilassandomi nei pub, ho sognato di vivere in tre o quattro zone della città. Come succede a molti viaggiatori, mi sono sentita subito a casa. Accanto a me l'IngegnerePover'Uomo che si impegnava a non farsi investire a ogni incrocio e si perdeva continuamente.

E l'ultimo giorno, in un villaggio antico fuori dalla città, ho trovato questo...

Duddingston Village, Edinburgh

giovedì 13 marzo 2014

Vita da gatti

Da quando la Sfigatta è entrata in casa ho scoperto che in una prossima vita voglio essere un gatto anch'io! Un gatto di appartamento, per l'esattezza.
Sì, la Sfigatta, il cui vero nome è Lea, è stata rinvenuta in un capannone quando era piccolissima e portata al gattile. Nella mia orribile città c'è un bel gattile. Se ne occupa un'amica di famiglia e, lo dico davvero, i suoi ospiti sono trattati come dei re o delle regine. Certo, la vita in un gattile è ben diversa da quella in famiglia o in libertà, ma purtroppo in città -almeno qui- la scelta di farli vivere in libertà è molto rischiosa. Vedo gatti ai lati delle strade tutti i giorni, e non sono gatti vivi.
Beh, Lea dorme. Dorme praticamente sempre (e sì, la invidio!) e quando si sveglia viene con prepotenza a tirarti zampate in faccia, tanto per ricordarti che c'è e che sarebbe anche l'ora di mangiare/giocare/farsi coccolare.
Non so quale avvenimento l'abbia turbata così tanto, ma è terrorizzata da tutto ciò che è diverso da me e l'Ingegnere. Rumori compresi. Ma non i classici rumori forti, tutti i rumori! Povera, mi fa così tenerezza. In quei casi o scappa come un siluro e si nasconde qui:
Oppure, se è proprio vicino a me, mi guarda con i suoi occhioni verdi come se mi chiedesse "Aiutooo che succede?"
Lea non vuole assolutamente uscire. La invito sul terrazzo o nel giardinetto che abbiamo sotto casa. No way. Lei vuole stare dentro, se la porto fuori mi si abbarbica al collo e mi trafigge con i suoi artigli.
Il mio sogno di avere un gattino che mi sta accanto mentre traduco si è trasformato in realtà, solo che il gattino mi sta SOPRA.

(Un minuto di silenzio per la libreria mezza vuota che soffre di solitudine)
Infine, un tipico pranzo con gatto...
Almeno qualcuno sembra apprezzare le mie prelibatezze! :-)

mercoledì 5 marzo 2014

Mi sono persa

Stanotte ho sognato i miei migliori amici. Ora vivono 500 km da me uno, 1200 km l'altro. Eravamo in auto, credo fossimo qui in Toscana. Ero felice. Ricordo che nel sogno dovevo accompagnarli alla stazione e pensavo 'Vorrei che questo giorno non finisse mai'.

Mi sono persa. Ho sotterrato un pezzo di me da quando sono tornata. Un po' per le difficoltà, un po' per la nostalgia. Come si fa a tornare, come si fa? Qualcuno mi dia la ricetta. Non sono affetta dalla sindrome di Peter Pan che non vuole crescere, sono solo spaventata dalla frustrazione che vedo intorno a me. Non faccio altro che lavorare. E così il Pover'uomo. Torniamo a casa e siamo distrutti, non riusciamo nemmeno a finire di vedere un film. Durante la settimana ci scambieremo 10 parole. Mi guardo intorno e non vedo persone, vedo tanti piccoli robot che corrono istericamente. Chi non corre è fermo, triste. Quale esempio migliore dei miei genitori? Non voglio diventare come loro. Ho il terrore che succeda, ho il terrore di sbagliare e di svegliarmi tra molti anni rendendomi conto di averne persi tanti. E la vita è una sola, ed è così veloce...

lunedì 3 marzo 2014

Esultiamo!

Sono felice, felicissima per La Grande Bellezza, finalmente un pezzo di Italia che entra nell'eccellenza. Ho amato quel film, così come Le conseguenze dell'amore, film diversi, agrodolci, speciali. Film che vorresti vedere con i tuoi amici più cari, perché dopo c'è da discutere, che un messaggio solo non si trova, o forse non se ne dovrebbe trovare alcuno.

Come una bambina, mi emoziono tanto quando a qualcuno viene riconosciuto di essere stato bravo. Forse perché immagino il suo sudore, la sua stanchezza, chissà. Ma quando in pubblico ti viene assegnato un Oscar, io mi sento proprio come lui... 


La little town Vergaio è uno dei mille posti in cui MaryP. lavora. Posso tirarmela? :-)


giovedì 27 febbraio 2014

Poche ore dopo...

Poche ore dopo il mio pubblico benvenuto alla fagottina, Mary Poppins si ritrovava al pronto soccorso a tentennare la suddetta bambina in modi evidentemente poco opportuni, suscitando scalpore tra i pazienti per le seguenti motivazioni riportate in ordine sparso:
a) Bambina nera con presunta madre bianca (continuavo a ripetere 'io sono la zia, i genitori sono dentro eheheh')
b) MaryPoppins dalla carnagione bianchiccia che si spacciava per zia di una bambina nera i cui genitori sono indubbiamente neri (a questo non ho fornito spiegazione)
c) Bambina neonata infagottata in sala d'attesa del pronto soccorso (non so quante persone mi si siano avvicinate per dirmi che c'era la fila prioritaria per i nanetti)
d) Fatou distrutta in INFRADITO che aspettava di capire cosa avesse, marito perso che vagava senza -ovviamente- concludere niente, MaryPoppins che viene individuata come interlocutrice da tutti quelli che, all'improvviso, scoprivano un amore incredibile per lo status dei migranti (con tanto di domande alla sottoscritta che a un certo punto ha detto 'ragazze, parlano italiano!' - ridendo, of course)
e) Fagotto affamato che urlava, urlava e urlava ancora di più
f) MaryPoppins che giurava MAI MAI E MAI sarò in grado di essere mamma

Per fortuna va tutto benone, solo una fantastica serata alla MaryP.

lunedì 24 febbraio 2014

Benvenuta R.

Esco quasi dall'anonimato per rendervi partecipi di un evento bellissimo. Finalmente due settimane fa è arrivata la figlia di Fatou e io ve la voglio presentare!

Qui la tengo in braccio in ospedale, è un batuffolo di appena 20 ore.

A presto,
MaryPoppins felice


domenica 19 gennaio 2014

L'interlingua

Tutti gli insegnanti di una qualunque lingua straniera ne sanno qualcosa.
Personalmente la trovo divertente, interessante e degna di grande rispetto. A volte sa essere anche molto poetica. 
In poche parole, l'interlingua è come si parla quando si comincia ad esprimersi in un'altra lingua. Piano piano, questa interlingua dovrebbe trasformasi fino ad avvicinarsi alla lingua standard. Naturalmente ciò presuppone una grande capacità di analisi e di studio, almeno mio avviso. O forse non ne so ancora abbastanza e mi sono persa la parte finale, comunque nella mia vita ho conosciuto poche persone la cui interlingua si fosse evoluta così tanto da rendere la propria competenza in una lingua seconda davvero vicinissima a quella di un parlante nativo.

Quindi, non so bene cosa ne pensi Selinker, ma posso dirvi che è assolutamente esilarante ascoltare l'italiano dei miei studenti, grandi e piccini. Per me è quasi una magia. Li incontro le prime volte e non dicono niente. Non capiscono neppure se chiedo "Come ti chiami?". E, nel giro di poche settimane, ecco le prime frasi. I primi testi. Le descrizioni, i racconti. 

Sì, a volte sorrido quando sento o leggo le loro frasi. Ma è perché sono felice, felice che finalmente possano parlare e parlarmi. A volte perfino orgogliosa dei loro progressi, la maggior parte dei quali non avvengono certo per merito mio.

Quest'anno insegno anche in una scuola privata, e tra gli studenti ho un ragazzo cinese di dodici anni. Lo accusano di prendere in giro i professori perché non parla e non suona il flauto. Ho fermato la coordinatrice e le ho chiesto di pensare a quante cose sappiamo di lui. Niente. Non sappiamo niente. Non sappiamo cosa gli piace fare, chi sono i suoi amici, neppure qual è il suo colore preferito. Non può dircelo. Non sa dircelo. Voi ci pensate a cosa significhi non potersi raccontare? 

Comunque ecco un paio di esempi, alcuni sono vere e proprie prodezze (anche in senso ironico, sì). Non le condivido con voi per sfottere i miei studenti, ma per farvi riflettere su quanta fatica ci sia dietro alle loro parole. Sì, un sorriso ve lo concedo.

Esercizio in classe per sviluppare la capacità di autonarrazione, 20 minuti di disegno e 20 minuti di scrittura (drammaticamente scesi a 4...)
Titolo: IL MIO GIORNO PERFETTO
- IO SONO CARCIO O FATO UN GOL CON ERIC. IO MANGIA PASTA POMODOLO. IO VADO CINEMA POI SI VADO CINA. (Fede, 7 anni, in Italia da 1. Non vuole scrivere perché ha paura di sbagliare. Sorridete ma pensate allo sforzo di un bambino che non scrive MAI pensieri propri in italiano. Secondo me è stupendo. E poi pensate, un bambino cinese che nel suo giorno perfetto mangia la pasta al pomodoro!)
- E MIO GIORNO PERFETTO VADO IN PISCINA HA NUOTARE CON BALENA MANGIA IL SCUALO (Ale, 7 anni, in Italia da 1. Come Fede)
- IO VOGLIO ANDARE A PISCINA VOGLIO GIOCARE CON ALE, E NOI BEVIAMO LA COCACOLA (Gabri, 8 anni, ha voluto scriverlo anche in cinese perché lui fa la 4. alla scuola cinese, è bravo e si gasa
- IO SONO ANDATO SULLA NAVE CON I AMICI GABRI E FEDE IO HO MANGIATO LA PASTA DI POMODORO (Leo, 8 anni. Pensate che secondo la sua maestra -stronza e razzista, scusatemi- lui non capisce nulla. Un esempio di come tutto cambi se si guarda con altri occhi)

Ma il premio va a questo:
Tutti i pensieri erano accompagnati da un disegno (prima siamo partiti dal disegno, perché riuscissero più facilmente a raccontarsi) e Ale ha fatto una piscina con se stesso in acqua... anzi, sull'acqua! Quando si è accorto di aver disegnato le gambe, e quindi di aver 'sbagliato' perché non si può camminare sull'acqua, ha voluto un altro foglio. Fede, dopo aver brontolato perché non voleva scrivere ('io non so maestra io sbaglio'), ci ha preso gusto, ha preso il disegno di Ale e ha scritto:
CELO UNA VORTA IO SI CAMINA SUL ACQUA (geniale perché ha capito come introdurre le favole, buffo per tutto il resto!)

E ora un paio di frasi del mio vicebabbo marocchino con cui ho cenato ieri sera:

A FEZ PESCE 7 EURO LA TESTA
DENTRO PER FUORI FATTO IN FORNO
IO RIMBOMBATO!




Un treno carico di ... novità!

Da dove cominciare?
Non ho distrutto altre parti del mio corpo, e il dito è ancora piuttosto dolorante ma finalmente posso mettermi delle Birkenstock chiuse e non vado più in giro in versione calzini colorati+ciabatte.

Però di novità ne ho tante.
C'è un nuovo corso di italiano per migranti cominciato ieri, ovviamente 3 ore il sabato e 3 ore la domenica.
C'è uno spazio in affitto un paio d'ore la settimana dove fare inglese con i nani.
C'è un lavoro al British Institute di *in culo al mondo* che mi pento di aver accettato ma in fondo, forse, posso aver preso la decisione giusta.
Ci sono due progetti finanziati presso una biblioteca di Firenze, che non l'avrei mai detto quando li ho presentati con un amico.
C'è l'ex capa stronza che mi fa stalking perché dobbiamo assolutamente fare cose insieme. (AH AH AH ciao bellaaaaaa)
Ho deciso che almeno un pomeriggio alla settimana devo riposarmi.
Lentamente ho ripreso a studiare. Ma non c'è più tempo di tradurre.

Ci sono tante domande e ben poche risposte. C'è una Sfigatta che dorme sulle mie gambe e che mi sveglia a zampate in faccia ogni mattina. C'è un giro all'Ikea, e la voglia di una casa colorata. Nostalgia per gli amici, qualche preoccupazione. Ci sono un babbo disoccupato da troppo e una mamma adolescente che va contromano in rotonda. 

Ma sono fiduciosa, tutto andrà bene!
Lo dice anche l'oroscopo, questo è l'anno della Vergine.
Ma sì dai, crediamoci :-)

giovedì 2 gennaio 2014

2013: ti esorcizzo!

31 dicembre. Tutti ci apprestiamo ai festeggiamenti. A casa di Mary Poppins si pensa al pranzo e poi via in piazza dall'aperitivo in poi.

Ma siamo pur sempre a casa di Mary Poppins. Non è una casa normale. Suona il telefono. Sono i Cuginetti, genitori della Mininipote (che nel frattempo ha nove mesi e cammina!), sempre i poveracci di quel post sulla mia famiglia, insomma. Bene, il nostro programma prevede abbandono della Minipote a nonna+bisnonna e partenza per Firenze. Non che la serata in compagnia di Max Pezzali mi esalti più di tanto, ma io sono una casinista e adoro le feste in piazza. Naturalmente prevediamo fiumi di alcool, ore piccole, insomma le intenzioni sono serissime. Ma la nonna decide che la Minipote deve stare con i suoi genitori. E quindi, in un nanosecondo, quella che doveva essere una serata yeah è diventata quasi pacco. Dai, il 31 dicembre con una novemesenne iperattiva. Con tutto l'amore di zia che ho nel cuore, però... anche no!

Mi appropinquo comunque ad andare alla Coop (sì, il 31 dicembre e sì, da suicidio) e faccio la spesa con la Cuginetta. Torno a casa e mi attende un programma serratissimo: pranzo - pulizie - cenone. Non sono pronta. Comincio a fare 28 cose allo stesso tempo e ad un tratto sento
SPATABUMBUMBUMBUMBUAAAAAAA
E mi ritrovo per terra, mentre urlo disperata e la Sfigatta e il Pover'Uomo mi guardano increduli.

Mi sono sfracellata una pirofila di vetro infrangibile sul III dito del piede. Che si è fratturato.

Ora sono a casa, malata, con un dito violaceoblu. Non posso camminare, non posso fare nulla e, soprattutto, sono costretta ad uscire in calzini e ciabattina Birkenstock.

Buon anno a tutti!
:-)