giovedì 29 agosto 2013

Il compleanno

Ormai 28 anni e due giorni fa mia mamma si recava, per l'ennesima volta, in un piccolo ospedale sulle Apuane per espellermi a forza. Sì, perché con la grande tecnologia dell'epoca io sarei dovuta nascere il 6 agosto (compleanno di mia nonna F.) e invece dopo 21 giorni ancora non ne volevo sapere.

Nel frattempo mio nonno T. si era rotto il femore cadendo rovinosamente dalla bicicletta e tutta la spiaggia (all'epoca i nonni affittavano una casa al mare per l'estate) si divertiva ogni mattina salutando mia mamma che andava a farsi controllare in ospedale e puntualmente ritornava indietro con la pancia ancora più immensa. 

Quel giorno, alle 14, sono arrivata! :-) La mia mega famiglia era tutta lì, erano così felici ed affamati che, dopo avermi vista, andarono a pranzo, dimenticandosi di mia madre, digiuna da un giorno e mezzo. Le mie zie dovevano fare le dogsitter e il dog scappò. Al passo serale fecero quasi scoppiare una rissa tra parenti perché affermavano che io ero la più bella e gli altri tutti brutti. Insomma, niente di nuovo, è la mia famiglia.

Da allora, essendo il 27 agosto un giorno un po' scomodo per festeggiare con gli amici, la mia festa è a casa. A pranzo scelgo il menù che prevede da tempi immemori la pasta alla polpa di granchio (surimi eh, mica roba seria) e patatine fritte. Per la cena ci sono varianti della pizza: pizza da asporto in Umbria, pizzata con gli amici umbri in giardino (questo quando ero una teenager) e, da qualche anno, pizzata ad opera del Pover'Uomo con tutta la famiglia. L'ultima volta che c'era la Fatina me la fecero perfino ubriacare.

E così ho impastato e il Pover'Uomo ha infornato per tutti. Ma questo è il lieto fine. Perché l'inizio è stato tragico.

Arrivo alla stazione venerdì sera, sognando pace (amore, gioia infinita) e tranquillità per qualche giorno. Sono sola, il Pover'Uomo arriverà domenica. Vengono a recuperarmi e appena arrivo ecco mia mamma in lacrime.

- Fumiamoci una sigaretta!
- Ok mamma. Che succede?
- Eh, che NON succede! Zia G. [sorella di nonna F. e vicina di casa] accusa me o tuo padre di aver volontariamente ucciso la sua pianta.


- Ma dai, stiamo scherzando!
- No, ha perfino detto che porterà le foglie ad analizzare. 

MaryPoppins, nata da due killer di piante. 
Ora, detto così sembra veramente una cosa da morire dal ridere, ma è stata una tragedia stile Battesimo della Mininipote di solo un mese fa. Mia zia G. che chiama al rapporto tutto il paese (che normalmente odia) per sparlare della mia povera famiglia. Ovviamente è una storia lunga anni, la pianta che "rampica" sulla facciata del nostro bagno impedendo anche di aprire le finestre.

Non ci resta che aspettare i RIS.

Buon compleanno a me, che da zia svampita quale sono, ho fatto (involontariamente, giuro!) leccare la boccia di spumante alla nipote di appena 5 mesi.

Che dire? Tutta sua zia!!!

venerdì 23 agosto 2013

Ancora sui gatti e sugli ingegneri

Giustamente tutte voi care amiche virtuali mi dite che è l'ora di adottare un bel gattino. Sono d'accordo. MA...
Non dovete dimenticare che io vivo con il Pover'Uom-Ingegnere afflitto da numerose fissazioni. Dopo la morte della sua gatta, avvenuta circa 22 anni fa quando lui aveva più o meno 8 anni, il soggetto è convinto di essere allergico ai gatti. E sapete perché? Perché quando ci gioca e lo graffiano gli si arrossa la pelle graffiata. Sostiene anche di avere bruciore agli occhi. 

Ora, non ci vuole un genio per capire che tutti i graffi arrossano la pelle. Per il bruciore agli occhi... mah. Io sono piuttosto convinta che sia una scusa per non rischiare di stare male.

Poi è arrivata la Cleo, e abbiamo scoperto che sì, sotto sotto c'è un cuore nel Pover'Uomo!!! (Cattiva, io lo so che c'è un cuore grande, diciamo che reprime un po' troppo i suoi sentimenti). Insomma, è stato lui a dire "Via, prendila e portiamola su".

Gioia infinita! Davvero, mi sono sentita felice come una bambina che ha ricevuto un regalo meraviglioso! Non solo il gatto, ma essere d'accordo... quello sì che è un regalo!

La Cleo ha giocato un pomeriggio intero con lui, senza causargli il minimo problema. La scusa: ci sono le finestre aperte. Poi si è messa sul suo collo stile sciarpa mentre lui bradipava sul divano. Anche lì nessun sintomo. Ha dormito con noi, tutto bene.

Ma ora che la gattina non c'è già più è ritornata l'allergia... 

Quindi. Ehm. Qualcuno può venire ad abbandonare una gattina o un gattino sotto casa mia a comando?
Potrebbe essere mercoledì tra le 7 e le 8 di mattina oppure dopo le 17. Possibilmente in una cesta con tanto di lettera di abbandono, così è evidente che non è di nessuno!

Sono perfida? No, progetto la sopravvivenza.

P.S. ho comunque scritto un biglietto alla vicina dicendole che, se per qualche motivo non potesse più occuparsi della Cleo, lo farei io molto volentieri... mi dispiace troppo lasciarla con questa stronza! Pensate che è chiusa in casa da martedì sera. Da sola. Povera piccina :(

giovedì 22 agosto 2013

Una curiosità

Si è capito che né io né il Pover'Uomo siamo le persone più romantiche del mondo ma...

...anche voi riempite di foto il vostro profilo FB che vi ritraggono con il vostro marito fidanzato/compagno/flirt in tutte le posizioni da pomiciate, corredate da miliardi di cuoricini e frasi trash ops romantiche?

Rivolgo la stessa domanda agli ipotetici lettori maschi!

Praticamente apro FB e trovo lingue dovunque!

Ma per favore, fa caldo, sto traducendo e mi manca la Cleo, un po' di rispetto su!!!


mercoledì 21 agosto 2013

Sigh!

Solo ieri scrivevo tutta felice e ora sono qui mogia mogia...

Ho trovato la padrona di Cleo. O meglio, il fratello della padrona. Questa stronza se n'è andata per due settimane e ha mollato la gattina di 4 mesi da sola, tra l'altro con la geniale idea di lasciare la porta aperta per farla andare in giardino.

L'ho trovata la mattina sulla finestra delle scale che non riusciva a scendere, così l'ho rimessa proprio vicino al giardino della Stronzapadrona per capire se fosse quella la sua casa. Niente, molte ore dopo, alle 2 del pomeriggio, la gattina era ancora lì a spasso, per di più nel giardino disabitato. Ho pensato che l'avessero abbandonata. Ho aspettato ancora, ho guardato dalla finestra per vedere se c'erano ciotole da gatti in giro per i giardini vicini, ho suonato il campanello ai vicini cinesi e niente, la gattina non era di nessuno. Così il Pover'Uomo si è intenerito e mi ha detto di portarla in casa. Ho la sensazione di aver voluto più bene io a questa gatta in una giornata della sua padrona in tutti questi mesi.

La veterinaria che l'ha visitata (per fortuna non ci ha fatto pagare) ha detto che ha circa 4 mesi. Cioè questa stronza (sì, voglio ribadire il concetto!) l'ha appena presa e già non la considera! Ma che lo prendi a fare un animale allora? Vi assicuro che non sono assolutamente "animalofila", però questa cosa mi ha proprio colpito.

Ieri il Pover'Uomo era al supermercato a comprare lettiera e tiraunghie per la Cleo e ha trovato il nostro vicino Psyco (il dirimpettaio che mette telecamere dappertutto e sa tutto di tutti). Mi ha fatto tanta rabbia perché questo vicino ci gode a metterti in difficoltà e non vedeva l'ora di dirci che il gatto era di quella del piano terra. Ci siamo rimasti malissimo. Ero già in lacrime e continuavo a dire al Pover'Uomo "La Cleo è mia!" e lui "Non si può rubare il gatto alla vicina dai", quando ho visto un ragazzo sconosciuto entrare nel portone e ho pensato che poteva essere lì per cercare Cleo. Gli ho suonato e sì, era la gatta della sorella che se la sta spassando chissà dove.

"Sai, mia sorella è poco che ha il gatto, ancora non è abituata".

No, tua sorella è una ----- (fill in the gaps) e te un povero cretino che vieni a pararle il culo!

Sono triste, stanotte mi sembrava di sentirla saltellare su e giù dal letto.

E pensare che credevo che per una volta avevo ricevuto un regalo di compleanno azzeccato dal destino!




martedì 20 agosto 2013

E da ieri...

... abbiamo Cleo!


Non le piacciono molto i croccantini, in compenso adora salire sul piano della cucina mentre preparo da mangiare (cosa che, per fortuna, non faccio quasi mai). Le piace mordere i piedi del Pover'Uomo e dormire sul mio cuscino (grrr...). Si spenzola dal davanzale del terrazzo e si è arrampicata già quasi dappertutto (in meno di 24h di vita in casa nostra). È fermamente convinta di vivere con altri milioni di gatti che nient'altro sono se non la sua immagine riflessa nei mobili laccati di casa nostra.

Il saluto di Cleo che è appena montata sulla tastiera del mio portatile:
vgffffffffgtttttttttttttttttttttttttttttttttttfrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

MaryPoppins è felice!

Ma sento dei rumori... ehm...

giovedì 15 agosto 2013

Cronaca e libri di mezza estate

Finalmente sono connessa. Connessa e senza traduzioni improbabili da consegnare. La prossima scadenza è vicina, ma non così troppo da impedirmi di fare cucù nella mia casetta virtuale.

Sono di ritorno dalle vacanze, se così possiamo chiamare il trascinare un fidanzato divano-amante in giro per l'Italia/Europa.
Dopo una settimana qui

a fare da accompagnatrice al Pover'Uomo in convegno, sono tornata nella bollente e triste città toscana in cui risiedo per ripartire, qualche giorno dopo, per l'Umbria, dove avrei voluto solo giocare in pace con la MiniNipote ma mi attendeva una consegna allucinante che, sommata all'assenza di internet e al babysitteraggio forzato (non solo della MiniNipote, ma anche di mamma e nonna), mi ha decisamente distrutto.

Ecco una manina e i piedonzoli della MiniNipote che è DOLCISSIMA! Così dolce da aver intenerito perfino mio padre e il Pover'Uomo!

Sono poi partita con il Pover'Uomo per quattro giorni di mare a caso. Adoro andare a caso ma NON con lui! Infatti, l'ingegnere programmatore soffre la mancanza di certezze/punti di riferimento, il suo concetto di girovagare è riassumibile nel "trovare il primo campeggio e fermarsi", tanto da volermi portare in un campeggio a 1 stella, vicino alla centrale ENEL di Montalto di Castro (tristezza assoluta) con una spiaggetta di 5m. Per un momento ho tentato di vedere il lato positivo ma, non trovandolo, l'ho fatto ripartire immediatamente. Così siamo stati a Capalbio/Isola del Giglio/Giannutri/Talamone (nella foto sotto).

Ieri sera siamo tornati, ustionati e incazzosi (smontare la tenda stressa disumanamente gli ingegneri), e oggi partiamo per un fine settimana sull'Appenino Tosco-Emiliano a casa dei genitori del Pover'Uomo. Non è poetico come sembra, ve lo garantisco. Come entriamo in quella casa, la mia dolce-ma-non-troppo-metà si trasforma in un bradipo (ancor più del normale) e mi abbandona. Inoltre questo mini-paese, che d'inverno è disabitato, conterà al massimo 80 anime (tutte over 60) che non fanno altro che mangiare e giocare a ramino.  Non si possono fare lunghe passeggiate causa presenza di miliardi di zecche. Lato positivo: leggerò tanto! 

Ecco cosa ho letto per ora in questo breve mesetto:

(interessante per gli insegnanti di italiano L2 dato che è un esempio di letteratura migrante; per chi non ha idea di cosa stia blaterando: Amara Lakhous ha scelto di scrivere in italiano pur essendo di madrelingua araba, il che lo rende quantomeno originale).

Tradotto da Alberto Bracci Testasecca per le Edizioni E/O, non ho capito se mi è piaciuto o meno. Qualcuno l'ha letto? Mi ha intrigato ma diciamo che la fine mi ha un po' delusa.

Ieri ho iniziato questo libro (tradotto dal tedesco da Monica Pesetti, titolo originale: Das Lächeln der Frauen) e devo ammettere che si legge davvero bene, tanto da averlo praticamente già finito. 

Non ho scelto titoli impegnativi, purtroppo non ho il tempo né la testa per leggere autori più... autorevoli! D'altronde sono una lettrice accanita, quando un libro mi prende non riesco a smettere, sono tremenda... dimentico fidanzato, cene, amici. Insomma, devo controllarmi davvero!

Nei prossimi giorni: 
L'ho iniziato da tempo e ho dovuto interromperlo causa troppo lavoro. In genere mi piace Marcela ma mi angoscia abbastanza. 

E, sperando di avere tempo, vorrei iniziare questo libro che mi ha regalato la mamma della Vichinga Scatenata (la nipote tre-enne). La copertina non mi ispira moltissimo. Ma l'ultima frase è abbastanza poetica e mi incoraggia. 

Sì, ho il vizio di leggere SEMPRE l'ultima frase di un libro prima di iniziarlo.

E voi che leggete?

venerdì 2 agosto 2013

Fatou

- Ciao Fatou, come stai?
- Bene bene MaryP, fa molto caldo!
- E com'è andata l'ecografia? Quando è la prossima?
- Ehm c'è scritto... (apre una cartellina che contiene tutte le indicazioni sulla gravidanza) Prossima ecogràfia 18 settembre.
- Ok! Senti, hai più visto Nawa? (la compagna di banco di Fatou al corso di italiano)
- Sì, lei domani viene qui alle sei, forse! 
- Oh che bello, salutamela tanto! Ma le hai detto del bambino?
- Sì! Lei detto "Che bello, quando festa per bambino io mangiare tanto riso senegalese" ma io ho detto "Nawa, tu devi PREGARE per me, no pensare al riso!"
- Ahah dai Fatou, andrà tutto benissimo vedrai! Arriverà un bambino stupendo!
- Bambina, bambina MaryP.
- Ok, bambina
- Io voglio femmina!!

Fatou, che finalmente riesce a esprimere i suoi sentimenti in italiano.
L'ho vista piangere tante volte e dire "Non ho bocca ma capito tutto! No posso parlare". Finalmente parla. Io non ho fatto niente se non tirare fuori quello che già sapeva, ma è una gioia grandissima.
Fatou, che quest'anno ha affrontato la tragedia di avere il marito disoccupato e di uno sfratto esecutivo.
Fatou, che si è ritrovata con solo un pannolone per il suo bambino, ma che per orgoglio non lo diceva a nessuno.
Fatou, che ogni volta mi invita a pranzo e poi anche a cena, perché oggi c'è da mangiare e domani chissà.

giovedì 1 agosto 2013

Dell'amore e delle minestre riscaldate (parte 1)

Leggendo questo post mi è venuta l'ispirazione. In realtà è da sabato che mi prudono le mani dalla voglia di:

a) fare a cazzotti (io che non l'ho MAI fatto e che sono per la non-violenza)
b) scrivere quanto è successo

Vada per la b).

C'era una volta una giovanissima MaryPoppins e un giovane Pover'Uomo che all'epoca era alto e secco in modo impressionante. Il Pover'Uomo si era preso una bella cotta per MaryPoppins e, dopo mesi di silenzio, si decise a chiederle di uscire alle 14 di un pomeriggio di luglio (già quello avrebbe dovuto farle capire taaante cose!). Insomma, tra un "niente..." e un "ehm" confessò il suo amore per Mary che, lusingata, se lo limonò allegramente.

Eravamo piccoli! Niente di romantico, insomma.

Così cominciò la prima parte della love story, la tipica storia da adolescenti. Dopo un po', MaryPoppins decise di fare festa. Da vera adolescente si era rotta di stare sempre con il solito Pover'Uomo. Tuttavia non fu così semplice come credeva. Pur avendo mille storielle e mille flirt, il Pover'Uomo continuava a essere lì nella sua testa. Perché? 

No, tranquilli. Non è la storia super-romantica in cui lui la tormenta di messaggi e regali. Il Pover'Uomo si faceva i fatti suoi come Mary, però riappariva settimanalmente.

Poi venne l'università. MaryPoppins andò al nord, molto al nord. Il Pover'Uomo la chiamava tutti i venerdì quando pensava che Mary fosse di nuovo in città.

- Si va al cinema?
- Vieni a studiare con me?
(un grande baccagliatore, il Pover'Uomo...)
E così via.

Ci fu un riavvicinamento, poi arrivò l'Erasmus. MaryPoppins era risolutissima, mai più Pover'Uomo, basta. Partì per la Germania e un mese dopo arrivò la visita con annessa richiesta di stare insieme ufficialmente. Seguirono due anni bellissimi, poi arrivò il dilemma.

Dottorato? Dottorato all'estero? Fare il pizzaiolo al nord dove MaryPoppins studiava allegramente?

La saggia Mary non chiese niente, sapendo quanto fosse duro scegliere. Garantì il suo totale appoggio, ma arrivò la fatale promessa.

- Voglio venire a vivere con te a Trieste!

Bello. Un sogno. Poi la bastonata. Il Pover'Uomo, temendo l'incazzatura furiosa di MaryPoppins, non disse fino a scelta avvenuta che avrebbe accettato il dottorato a Firenze.

Seguì la grande e poderosa incazzatura prevista di Mary con annesso sfanculaggio.

Il Pover'Uomo sembrava aver capito e promise ancora:

- Verrò a trovarti tutti i fine settimana! Te lo prometto!

Ma se c'era una cosa che MaryPoppins aveva imparato negli anni di lontananza e di solitudine (quella bella che ti fa crescere, che ti fa scoprire come sei) era che aveva bisogno di tempo per andare oltre. Tutto l'amore che provava c'era, ma la rabbia era troppa, la delusione, la sensazione di non essere abbastanza erano difficili da nascondere. Voleva solo urlargli al telefono quanto fosse stato stronzo e immaturo. Un po' lo fece anche, eh. E passarono mesi. Mesi in cui cercavamo di trovare un punto di incontro. Mesi in cui Mary cercava di capire che cosa avrebbe potuto fare una volta finito di studiare, visto che era una brillante studentessa all'ultimo anno.

MaryPoppins, in silenzio, aveva deciso. Un fine settimana in Germania con i vecchi amici e poi qualche giorno a casa, voleva vedere il Pover'Uomo. Era pronta. Lei sì. Invece arrivò l'altra. Ma questa è la parte 2. La parte che inaugura una fase completamente diversa della vita di MaryPoppins, il ritorno.

Questa parte 2 non è ancora finita. Non si sa come finirà. Ora c'è una persona diversa, una MaryPoppins più consapevole, disillusa, che aspetta di capirsi.

Ma è ottimista
:-)