sabato 15 settembre 2012

Emozioni

Ho volutamente aperto un post nuovo per raccontarvi una cosa emozionantissima che mi è successa ieri.

Dopo lavoro, ho deciso di accompagnare uno studente in libreria. Si tratta di un signore americano sui sessantacinque anni. Ha dei grandi occhi blu, malinconici ma così intelligenti da renderlo davvero affascinante per tutta la classe. Purtroppo è in un livello troppo avanzato per le sue capacità di interazione in italiano, riesce a seguire la grammatica, ma la conversazione è davvero troppo difficile (studia italiano da soli tre mesi). Siamo andati in biblioteca, abbiamo parlato un po' e, da vera italiana, me lo sono trascinato al bar a prendere un caffè. E così, tra una domanda e l'altra sui miei lavori, i suoi figli (anche discreti eheh!) e la sua vita, mi ha guardata diritta negli occhi e mi ha detto: "Questa cosa la racconto così raramente che mi ero dimenticato di quanto mi faccia male" e piangendo ha continuato "Non amo più l'America. Negli anni sessanta ero molto attivo politicamente. Moltissimo. A New Orleans non era facile, la gente usciva armata la sera e voleva convincerti a votarla. Io ero amico di Martin Luther King, lo conosci?"

Brividi. Silenzio. Tutti i miei ripetenti di inglese hanno letto -per colpa mia- I have a dream. Gli ho detto "Certo che lo conosco!" e mi veniva da piangere, perché vedevo l'emozione nei suoi occhi... Lui continua "I was with him 5 days before he was killed. It totally broke me."

Ecco. Grazie, mio caro G., per avermi fatto sbirciare nel tuo cuore e nei tuoi ricordi. Sono onorata quando qualcuno decide di condividere una pezzettino della sua storia con me. Lo aggiungo alla mia, e mi sento un po' più coraggiosa e fiduciosa verso gli altri.

1 commento:

  1. E infatti oltre alle 'perle di saggezza' che ci fanno sorridere, poi ci sono momenti così che ti ricordano che fare questo mestiere ha anche questo grande vantaggio ...

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