Sono quelle cose assurde, che non puoi spiegare. Passi una vita intera a fare una cosa e poi un giorno, stop. Non c'è più. E non serve a niente avere (sigh) 27 anni ed essere abbastanza adulti da sapere che le persone muoiono. Così ieri mattina mi sono vestita per andare a lavorare e ho messo gli orecchini tuoi, Fatina mia.
E ho anche pensato di mettermi le calze e la gonna, come volevi tu. In realtà mi ero messa proprio il vestito grigio che abbiamo comprato insieme per la mia laurea triennale (sconvolgendo un intero negozio dato che eravamo io, mamma, nonna e Fatina) ma poi mi sono sentita un po' in imbarazzo e così mi sono cambiata.
Poi sono andata dalla nonna, e mi ha fatto commuovere vedere che eravamo tutte lì, senza appuntamento. E mentre guidavo verso casa ero parecchio triste, perché non lo so dove sei, e credere che tu non sia più niente mi fa stare malissimo. Così ho deciso che ce l'hai ancora una casetta, lassù, su quella nuvola rosa. Mi manchi tanto e ho paura di dimenticare il tuo odore.
Ti capisco, a gennaio se n'è andata la mia prozia di 92 anni, a luglio mia nonna di 90 ... Però ho notato una cosa strana: se n'è andata mia zia e io sono diventata più tranquilla e forse più spirituale, come era lei. Se n'è andata mia nonna e io ho cominciato a cucinare, la sua grande passione. Come se un pezzo di loro si fosse insediato in me, radicalmente e all'improvviso ...
RispondiElimina(Ti ho citata nel mio blog, mi hai ispirato il post di oggi!)
RispondiEliminaChe onore! =)
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